No impact man


L’esperimento di una famiglia ecologicamente corretta nel cuore di New York
Si può vivere in una grande città, avere una coscienza ecologica e dormire sonni tranquilli nel letto di un appartamento che ha tutti i comfort della modernità?! Lo scrittore newyorkese, ambientalista e progressista, Colin Beavan per rispondere a questa domanda punta il dito verso se stesso e si lancia in una impresa estrema: vivere un anno a impatto zero nel cuore di Manhattan! Niente più elettricità, niente macchina, niente tv, nessun nuovo acquisto, niente spazzatura, solo riciclo, cibo e cure naturali, insomma un anno di vita “ecologicamente corretta” per contribuire alla salvezza del pianeta! Missione impossibile? Sicuramente non semplice, soprattutto considerando che nell’avventura Colin coinvolge l’intera famiglia: moglie shopping-dipendente, figlia in età da pannolino, cane e le loro vecchie e comode abitudini di "modern family"…

Una storia che fa riflettere sulle trappole del sistema consumistico da cui tutti dipendiamo ma in cui ciascuno di noi con un po’ più di consapevolezza può fare la differenza!

I propositi dei protagonisti sembrano essere sinceri: cercare di capire se è possibile vivere in modo dignitoso senza tutto questo spreco.
Sul banco degli imputati c’è la cultura dell’usa e getta, il mondo del ‘monouso’ di cui l’immaginario di stampo nordamericano si è fatto portatore, ed esportatore, negli ultimi sessant’anni: “la cultura del buttare via già di per sé è un grandissimo problema – dice Colin Beavan – a dire il vero, forse possiamo prendere le distanze da qualunque cosa che si butta via”.
L’esperienza della famiglia Beavan, iniziata nel 2006, si rivelerà tutt’altro che idilliaca e priva di ostacoli nel cambiamento radicale di stile di vita a partire da trasporti, alimentazione, consumi energetici, passando per pannolini lavabili e detersivi biologici. Sarà proprio Michelle, quarantenne in carriera appassionata di shopping e caffè, a fungere da divertente controparte per il corso di tutta l’avventura che condurrà i protagonisti a una fondamentale consapevolezza: vivere a impatto zero non è possibile, ridurre l'impatto è non solo possibile ma estremamente necessario.